ATP 500 Dubai (16)
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ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
27/2 - 3/3 2012
Name: Dubai Duty Free Tennis Championships
Category: ATP World Tour 500
Surface: Hard
Prize Money: $ 1,619,500
Winner 2011: Novak Djokovic
(pic by DDFTC off site)
27/2 - 3/3 2012
Name: Dubai Duty Free Tennis Championships
Category: ATP World Tour 500
Surface: Hard
Prize Money: $ 1,619,500
Winner 2011: Novak Djokovic
(pic by DDFTC off site)
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Entry List
1 Djokovic, Novak SRB
2 Federer, Roger SUI
3 Murray, Andy GBR
4 Tsonga, Jo-Wilfried FRA
5 Berdych, Tomas CZE
6 Fish, Mardy USA
7 Tipsarevic, Janko SRB
8 Del Potro, Juan Martin ARG
9 Dolgopolov, Alexandr UKR
10 Gasquet, Richard FRA
11 Lopez, Feliciano ESP
12 Ljubicic, Ivan CRO
13 Youzhny, Mikhail RUS
14 Tursunov, Dmitry RUS
15 Baghdatis, Marcos CYP
16 Llodra, Michael FRA
17 Davydenko, Nikolay RUS
18 Stakhovsky, Sergiy UKR
19 Rosol, Lukas CZE
20 Kunitsyn, Igor RUS
21 Cipolla, Flavio ITA
22 Becker, Benjamin GER R. P.
23 Mahut, Nicolas FRA
24 (SE)
25 - 28 (Q)
29 - 32 (WC)
Alternates Italiani
11 Lorenzi, Paolo
27 Viola, Matteo
34 Vagnozzi, Simone
Entry List
1 Djokovic, Novak SRB
2 Federer, Roger SUI
3 Murray, Andy GBR
4 Tsonga, Jo-Wilfried FRA
5 Berdych, Tomas CZE
6 Fish, Mardy USA
7 Tipsarevic, Janko SRB
8 Del Potro, Juan Martin ARG
9 Dolgopolov, Alexandr UKR
10 Gasquet, Richard FRA
11 Lopez, Feliciano ESP
12 Ljubicic, Ivan CRO
13 Youzhny, Mikhail RUS
14 Tursunov, Dmitry RUS
15 Baghdatis, Marcos CYP
16 Llodra, Michael FRA
17 Davydenko, Nikolay RUS
18 Stakhovsky, Sergiy UKR
19 Rosol, Lukas CZE
20 Kunitsyn, Igor RUS
21 Cipolla, Flavio ITA
22 Becker, Benjamin GER R. P.
23 Mahut, Nicolas FRA
24 (SE)
25 - 28 (Q)
29 - 32 (WC)
Alternates Italiani
11 Lorenzi, Paolo
27 Viola, Matteo
34 Vagnozzi, Simone
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Main Draw
(1) Novak Djokovic (SRB) vs Cedrik-Marcel Stebe (GER)
Sergi Stakhovsky (UKR) vs (wc) Omar Awadhy (QUA)
Ivan Ljubicic (CRO) vs Flavio Cipolla (ITA)
Igor Kunitsyn (RUS) vs (7) Janko Tipsarevic (SRB)
(3) Andy Murray (GBR) vs Q
Nikolay Davydenko (RUS) vs Q
Q vs (wc) Sergiy Bubka (UKR)
Benjamin Becker (GER) vs (5) Tomas Berdych (CZE)
(8.) Juan Martin Del Potro (ARG) vs Alexandr Dolgopolov (UKR)
(wc) Marco Djokovic (SRB) vs Q
Adrian Mannarino (FRA) vs Lukas Rosol (CZE)
Marcos Baghdatis (CYP) vs (4) Jo Wilfried Tsonga (FRA)
(6) Mardy Fish (USA) vs Andreas Beck (GER)
Mikhil Youzhny (RUS) vs Richard Gasquet (FRA)
Nicolas Mahut (FRA) vs Feliciano Lopez (SPA)
Michael Llodra (FRA) vs (2) Roger Federer (SUI)
Main Draw
(1) Novak Djokovic (SRB) vs Cedrik-Marcel Stebe (GER)
Sergi Stakhovsky (UKR) vs (wc) Omar Awadhy (QUA)
Ivan Ljubicic (CRO) vs Flavio Cipolla (ITA)
Igor Kunitsyn (RUS) vs (7) Janko Tipsarevic (SRB)
(3) Andy Murray (GBR) vs Q
Nikolay Davydenko (RUS) vs Q
Q vs (wc) Sergiy Bubka (UKR)
Benjamin Becker (GER) vs (5) Tomas Berdych (CZE)
(8.) Juan Martin Del Potro (ARG) vs Alexandr Dolgopolov (UKR)
(wc) Marco Djokovic (SRB) vs Q
Adrian Mannarino (FRA) vs Lukas Rosol (CZE)
Marcos Baghdatis (CYP) vs (4) Jo Wilfried Tsonga (FRA)
(6) Mardy Fish (USA) vs Andreas Beck (GER)
Mikhil Youzhny (RUS) vs Richard Gasquet (FRA)
Nicolas Mahut (FRA) vs Feliciano Lopez (SPA)
Michael Llodra (FRA) vs (2) Roger Federer (SUI)
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Guardando il tabellone principale, non può sfuggire la presenza del fratello minore di Novak Djokovic, Marko.
Il serbo, classe 1991 e n.867 del mondo, ha ricevuto una wild card, non per suoi meriti, per quelli, ovviamente del fratello.
Il fratello minore di Novak, in carriera non è ancora riuscito a vincere una partita in un main draw del circuito ATP e nel circuito challenger si è imposto una sola volta nel tabellone principale (nel primo turno del torneo di Ginevra 2010, battendo il transalpino Reix).
Nel 2012 ha vinto due partite (in due future), battendo un senza ranking e Marc Rath, n.470 del mondo.
Ci sembra assurdo che in un torneo cosi’ importante, addirittura un ATP 500, possa ricevere un invito un tennista di così poco spessore (capita per le wild card locali, ma la sua fortuna è stata un’altra).
Questo invito sarebbe potuto andare ad un altro tennista, sicuramente meno raccomandato, ma certamente più bravo di Marko.
LT (n.d.r.)
La fortuna di chiamarsi Djokovic
Guardando il tabellone principale, non può sfuggire la presenza del fratello minore di Novak Djokovic, Marko.
Il serbo, classe 1991 e n.867 del mondo, ha ricevuto una wild card, non per suoi meriti, per quelli, ovviamente del fratello.
Il fratello minore di Novak, in carriera non è ancora riuscito a vincere una partita in un main draw del circuito ATP e nel circuito challenger si è imposto una sola volta nel tabellone principale (nel primo turno del torneo di Ginevra 2010, battendo il transalpino Reix).
Nel 2012 ha vinto due partite (in due future), battendo un senza ranking e Marc Rath, n.470 del mondo.
Ci sembra assurdo che in un torneo cosi’ importante, addirittura un ATP 500, possa ricevere un invito un tennista di così poco spessore (capita per le wild card locali, ma la sua fortuna è stata un’altra).
Questo invito sarebbe potuto andare ad un altro tennista, sicuramente meno raccomandato, ma certamente più bravo di Marko.
LT (n.d.r.)
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Flavio Cipolla firma l'impresa italiana di giornata. Il 28enne romano supera infatti il primo turno nell'ATP di Dubai, sconfiggendo in due set (6-2, 7-5) il più quotato Ivan Ljubicic. Trattasi di una rivincita per l'italiano, che nell'unico precedente con il suo avversario (proprio nella sua Roma) aveva perso per 6-2, 6-3.
Cipolla inizia il match con la giusta aggressività. Infila subito il break al primo game ed è bravo a non cedere immediatamente il controbreak a un Ljubicic che, colto di sorpresa, prova subito a rimettere il punteggio in parità. In una giornata in cui non riesce ad esprimere il suo miglior gioco, il croato cerca di affidarsi al servizio, ma non è sufficiente: poco fanno, infatti, i 4 aces del primo set se confrontanti con uno sconfortante 46% di prime messe in campo e con la debolezza delle seconde. Cipolla è bravo, nonostante tutto, a salvare due break point e a strappare, alla prima occasione buona, il servizio all'avversario per la seconda volta.
Il secondo parziale inizia con un calo dell'italiano (soprattutto al servizio), che fatica nei propri turni a conquistare il game. Ciò nonostante, continua ad apparire molto più lucido del suo avversario, che infatti nel quinto gioco va sotto 0-30 grazie a due grandi risposte vincenti di Cipolla. È il momento decisivo del match e Flavio lo capisce, conquistando il break decisivo. Sul finale ci si mette purtroppo la paura di vincere a macchiare una prestazione altrimenti maiuscola dell'italiano, che proprio quando va a servire per il match accusa un passaggio a vuoto e subisce il controbreak. Bravo però a non disunirsi, Cipolla ricambia nuovamente il favore sul 5-5 a Ljubicic (che però commette anche due doppi falli) e non sbaglia la seconda volta in cui serve per la vittoria, chiudendo al quarto match point per 7-5.
Impegno proibitivo attende Cipolla al prossimo turno, dove probabilmente lo aspetterà Janko Tipsarevic, il numero 9 del mondo e testa di serie numero 7 qui a Dubai. Tuttavia, il serbo deve ancora superare il primo round, che lo vedrà opposto al russo Igor Kunitsyn.
TWI (n.d.r)
Flavio Cipolla le suona a Ljubicic
Flavio Cipolla firma l'impresa italiana di giornata. Il 28enne romano supera infatti il primo turno nell'ATP di Dubai, sconfiggendo in due set (6-2, 7-5) il più quotato Ivan Ljubicic. Trattasi di una rivincita per l'italiano, che nell'unico precedente con il suo avversario (proprio nella sua Roma) aveva perso per 6-2, 6-3.
Cipolla inizia il match con la giusta aggressività. Infila subito il break al primo game ed è bravo a non cedere immediatamente il controbreak a un Ljubicic che, colto di sorpresa, prova subito a rimettere il punteggio in parità. In una giornata in cui non riesce ad esprimere il suo miglior gioco, il croato cerca di affidarsi al servizio, ma non è sufficiente: poco fanno, infatti, i 4 aces del primo set se confrontanti con uno sconfortante 46% di prime messe in campo e con la debolezza delle seconde. Cipolla è bravo, nonostante tutto, a salvare due break point e a strappare, alla prima occasione buona, il servizio all'avversario per la seconda volta.
Il secondo parziale inizia con un calo dell'italiano (soprattutto al servizio), che fatica nei propri turni a conquistare il game. Ciò nonostante, continua ad apparire molto più lucido del suo avversario, che infatti nel quinto gioco va sotto 0-30 grazie a due grandi risposte vincenti di Cipolla. È il momento decisivo del match e Flavio lo capisce, conquistando il break decisivo. Sul finale ci si mette purtroppo la paura di vincere a macchiare una prestazione altrimenti maiuscola dell'italiano, che proprio quando va a servire per il match accusa un passaggio a vuoto e subisce il controbreak. Bravo però a non disunirsi, Cipolla ricambia nuovamente il favore sul 5-5 a Ljubicic (che però commette anche due doppi falli) e non sbaglia la seconda volta in cui serve per la vittoria, chiudendo al quarto match point per 7-5.
Impegno proibitivo attende Cipolla al prossimo turno, dove probabilmente lo aspetterà Janko Tipsarevic, il numero 9 del mondo e testa di serie numero 7 qui a Dubai. Tuttavia, il serbo deve ancora superare il primo round, che lo vedrà opposto al russo Igor Kunitsyn.
TWI (n.d.r)
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai - Emirati Arabi
1 TURNO
(2) R Federer defeats M Llodra 60 76(6)
(4) J Tsonga defeats M Baghdatis 76(2) 64
(3) A Murray defeats M Berrer 63 46 64
M Chiudinelli defeats N Davydenko 64 57 64
(7) J Tipsarevic defeats I Kunitsyn 62 62
(5) T Berdych defeats B Becker 62 62
F Cipolla defeats I Ljubicic 62 75
M Youzhny defeats R Gasquet 63 00
S Stakhovsky defeats O Awadhy 61 62
F Lopez defeats N Mahut 64 64
(8.) J Del Potro defeats A Dolgopolov 63 76(5)
da TWI (n.d.r.)
Dopo l’esordio balbettante nel torneo Atp 500 di Dubai di Novak Djokovic, Andy Murray, potenziale avversario del numero uno del mondo in semifinale, nel suo primo incontro di tabellone principale, riesce a fare molto di peggio e rischia di uscire in maniera clamorosa. Opposto a Michael Berrer (già battuto tre volte in passato, senza concedere set), mancino tedesco che attualmente occupa la posizione numero 116 del ranking, dopo essere stato anche 42, il numero quattro del mondo concede un parziale, dopo che la partita era sembrata chiusa e rischia grosso al terzo set, prima di imporsi 6-3 4-6 6-4 dopo 2 ore e 6 minuti di gioco.
Ai tifosi più attenti sarà rivenuto in mente il 2011, con Murray che, dopo la sconfitta in finale agli Australian Open, cadeva rovinosamente contro Young e Bogomolov. L’atteggiamento in campo dello scozzese infatti, è stato molto simile a quelle due partite: svogliato, falloso, inefficace con il servizio (salvo salire di rendimento sulle palle break, almeno parzialmente, nei primi due set) e costantemente in difesa, contro un avversario, si ispirato con il rovescio a una mano, ma la cui palla non viaggia poi così tanto, da costringere uno come Murray, a stare metri dietro la linea di fondo.
Sono bastati pochi minuti per capire che la giornata di Murray non era delle migliori: pronti via, un aggressivo Berrer infatti, opera subito il break, alla quarta occasione. Lo scozzese in qualche modo riesce a recuperare subito lo svantaggio e a mettere a segno un ulteriore strappo nel sesto gioco, difeso poi fino alla fine del parziale, nonostante le tante occasioni concesse al tedesco. Nella seconda partita, Murray sembra aver finalmente trovato il bandolo della matassa con il break al quinto gioco. Mai impressione fu più sbagliata visto che da quel momento lo scozzese esce sostanzialmente dal match, perde il vantaggio e, dopo essersi salvato unicamente grazie al servizio nell’ottavo gioco, capitola nel decimo, permettendo a Berrer di tornare a vincere un set contro un top ten, dopo nove parziali persi consecutivamente.
L’inizio della partita decisiva è il momento più brutto dell’incontro: Murray riesce a strappare per due volte la battuta al tedesco, ma in altrettante occasioni getta al vento il vantaggio, con una serie di errori banalissimi e doppi falli in serie, roba da fare accapponare la pelle. Senza capire forse nemmeno lui come, Berrer si ritrova a fare corsa di testa nel set decisivo. Tornato ad avere un rendimento quanto meno non contrario al buon costume, Murray sul 4-4, riceve il fondamentale aiuto del suo avversario, che perde totalmente la misura dei suoi colpi da fondo e concede allo scozzese il break decisivo.
Non sappiamo se questa sconcertante prestazione di Murray sia dovuta ai carichi di lavoro svolti nel post Australian Open, ma la certezza è che ancor prima che per l'aspetto tecnico oggi lo scozzese ha deluso per l’atteggiamento in campo di assoluta indolenza. Fortuna vuole che al secondo turno Andy avrà di fronte lo svizzero Marco Chiudinelli, autore di un'ottima prestazione eliminando Davydenko.
Di altro spessore l'esordio di Roger Federer, che alla nona partecipazione a Dubai batte Michael Llodra per 6-0 7-6(6) e attende Feliciano Lopez in un altro incontro per puristi del settore. Il primo set è un assolo dello svizzero, che lascia soli 7 punti a un Llodra con la mente ancora a Marsiglia. Nel secondo set tanto spettacolo, a tratti il match sembra trasformarsi in un'esibizione, ma quando si tratta di far sul serio Federer chiude la contesa al tie-break. Vittoria numero due quindi al secondo incontro fra i due over 30, con l'elvetico che prosegue due curiose strisce: non perde per l' appunto con over 30 da 10 anni (Agassi, Miami 2002) e non perde con gente oltre la top 20 da 72 match.
Passa il turno Jo Wilfried Tsonga. Il francese, testa di serie numero 4, ha regolato Marcos Baghdatis grazie al 7-6 (7-2) 6-4 di questo pomeriggio. Nel primo parziale "Cassius Jo" è stato pronto a recuperare il ritardo di un break. Nel secondo set Tsonga ha annullato 5 palle del controbreak al cipriota, prima di chiudere l'incontro al terzo match point e portare a 2 successi in altrettanti match il personale bollettino nei confronti di Baghdatis. Al prossimo turno Tsonga affronterà il ceco Rosol.
Non stecca neppure Juan Martin Del Potro. L'argentino, reduce da 2 settimane di fuoco con la vittoria a Marsiglia e la finale a Rotterdam, ha liquidato Alexander Dolgopolov con il punteggio di 6-3 7-6 (7-5). Il numero 10 del mondo ha fornito un'altra buona prova. Unico neo durante il secondo parziale, quando ha servito per il match sul 5-4, perdendo il game a 15. Per Juan Martin, al quinto torneo in stagione, adesso l'opportunità di allungare ancora la striscia di successi contro il kazako Golubev. Per l'ucraino invece un'altra sconfitta in questo lento avvio di stagione.
1 TURNO
(2) R Federer defeats M Llodra 60 76(6)
(4) J Tsonga defeats M Baghdatis 76(2) 64
(3) A Murray defeats M Berrer 63 46 64
M Chiudinelli defeats N Davydenko 64 57 64
(7) J Tipsarevic defeats I Kunitsyn 62 62
(5) T Berdych defeats B Becker 62 62
F Cipolla defeats I Ljubicic 62 75
M Youzhny defeats R Gasquet 63 00
S Stakhovsky defeats O Awadhy 61 62
F Lopez defeats N Mahut 64 64
(8.) J Del Potro defeats A Dolgopolov 63 76(5)
da TWI (n.d.r.)
Dopo l’esordio balbettante nel torneo Atp 500 di Dubai di Novak Djokovic, Andy Murray, potenziale avversario del numero uno del mondo in semifinale, nel suo primo incontro di tabellone principale, riesce a fare molto di peggio e rischia di uscire in maniera clamorosa. Opposto a Michael Berrer (già battuto tre volte in passato, senza concedere set), mancino tedesco che attualmente occupa la posizione numero 116 del ranking, dopo essere stato anche 42, il numero quattro del mondo concede un parziale, dopo che la partita era sembrata chiusa e rischia grosso al terzo set, prima di imporsi 6-3 4-6 6-4 dopo 2 ore e 6 minuti di gioco.
Ai tifosi più attenti sarà rivenuto in mente il 2011, con Murray che, dopo la sconfitta in finale agli Australian Open, cadeva rovinosamente contro Young e Bogomolov. L’atteggiamento in campo dello scozzese infatti, è stato molto simile a quelle due partite: svogliato, falloso, inefficace con il servizio (salvo salire di rendimento sulle palle break, almeno parzialmente, nei primi due set) e costantemente in difesa, contro un avversario, si ispirato con il rovescio a una mano, ma la cui palla non viaggia poi così tanto, da costringere uno come Murray, a stare metri dietro la linea di fondo.
Sono bastati pochi minuti per capire che la giornata di Murray non era delle migliori: pronti via, un aggressivo Berrer infatti, opera subito il break, alla quarta occasione. Lo scozzese in qualche modo riesce a recuperare subito lo svantaggio e a mettere a segno un ulteriore strappo nel sesto gioco, difeso poi fino alla fine del parziale, nonostante le tante occasioni concesse al tedesco. Nella seconda partita, Murray sembra aver finalmente trovato il bandolo della matassa con il break al quinto gioco. Mai impressione fu più sbagliata visto che da quel momento lo scozzese esce sostanzialmente dal match, perde il vantaggio e, dopo essersi salvato unicamente grazie al servizio nell’ottavo gioco, capitola nel decimo, permettendo a Berrer di tornare a vincere un set contro un top ten, dopo nove parziali persi consecutivamente.
L’inizio della partita decisiva è il momento più brutto dell’incontro: Murray riesce a strappare per due volte la battuta al tedesco, ma in altrettante occasioni getta al vento il vantaggio, con una serie di errori banalissimi e doppi falli in serie, roba da fare accapponare la pelle. Senza capire forse nemmeno lui come, Berrer si ritrova a fare corsa di testa nel set decisivo. Tornato ad avere un rendimento quanto meno non contrario al buon costume, Murray sul 4-4, riceve il fondamentale aiuto del suo avversario, che perde totalmente la misura dei suoi colpi da fondo e concede allo scozzese il break decisivo.
Non sappiamo se questa sconcertante prestazione di Murray sia dovuta ai carichi di lavoro svolti nel post Australian Open, ma la certezza è che ancor prima che per l'aspetto tecnico oggi lo scozzese ha deluso per l’atteggiamento in campo di assoluta indolenza. Fortuna vuole che al secondo turno Andy avrà di fronte lo svizzero Marco Chiudinelli, autore di un'ottima prestazione eliminando Davydenko.
Di altro spessore l'esordio di Roger Federer, che alla nona partecipazione a Dubai batte Michael Llodra per 6-0 7-6(6) e attende Feliciano Lopez in un altro incontro per puristi del settore. Il primo set è un assolo dello svizzero, che lascia soli 7 punti a un Llodra con la mente ancora a Marsiglia. Nel secondo set tanto spettacolo, a tratti il match sembra trasformarsi in un'esibizione, ma quando si tratta di far sul serio Federer chiude la contesa al tie-break. Vittoria numero due quindi al secondo incontro fra i due over 30, con l'elvetico che prosegue due curiose strisce: non perde per l' appunto con over 30 da 10 anni (Agassi, Miami 2002) e non perde con gente oltre la top 20 da 72 match.
Passa il turno Jo Wilfried Tsonga. Il francese, testa di serie numero 4, ha regolato Marcos Baghdatis grazie al 7-6 (7-2) 6-4 di questo pomeriggio. Nel primo parziale "Cassius Jo" è stato pronto a recuperare il ritardo di un break. Nel secondo set Tsonga ha annullato 5 palle del controbreak al cipriota, prima di chiudere l'incontro al terzo match point e portare a 2 successi in altrettanti match il personale bollettino nei confronti di Baghdatis. Al prossimo turno Tsonga affronterà il ceco Rosol.
Non stecca neppure Juan Martin Del Potro. L'argentino, reduce da 2 settimane di fuoco con la vittoria a Marsiglia e la finale a Rotterdam, ha liquidato Alexander Dolgopolov con il punteggio di 6-3 7-6 (7-5). Il numero 10 del mondo ha fornito un'altra buona prova. Unico neo durante il secondo parziale, quando ha servito per il match sul 5-4, perdendo il game a 15. Per Juan Martin, al quinto torneo in stagione, adesso l'opportunità di allungare ancora la striscia di successi contro il kazako Golubev. Per l'ucraino invece un'altra sconfitta in questo lento avvio di stagione.
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai - Emirati Arabi
QUARTI DI FINALE
(3) A Murray defeats (5) T Berdych 63 75
(1) N Djokovic defeats (7) J Tipsarevic 61 76(6)
(2) R Federer defeats M Youzhny 63 64
(8.) J Del Potro defeats (4) J Tsonga 76(1) 62
FEDERER-YOUZHNY 6-3 6-4
Tutto facile per Roger Federer a Dubai: il fuoriclasse elvetico ha eliminato Mikhail Youzhny ai quarti di finale chiudendo il match in un'ora e 9 minuti senza concedere nemmeno una palla break al russo. Una sfida sostanzialmente a senso unico, con Federer capace di portarsi subito in vantaggio in entrambi i set (3-1 nel primo, 2-0 nel secondo), difendendo poi il margine acquisito senza problemi.
Roger è stato particolarmente efficace con la seconda di servizio (80% dei punti, ben più del 69% della prima!) e anche in ribattuta ha sempre messo sotto pressione Youzhny, che di fatto si è confermato incapace di competere con Federer, il quale si era già aggiudicato gli 11 precedenti. L'ex numero 1 del mondo ora attende in semifinale il vincitore del match tra Del Potro e Tsonga.
MURRAY-BERDYCH 6-3 7-5
Un Andy Murray positivo ma ancora un po’ troppo altalenante supera l’ostacolo rappresentato da Tomas Berdych ai quarti di finale del torneo ATP di Dubai, mettendo le basi per un nuovo duello in semifinale con Novak Djokovic.
Murray ruba il servizio all’avversario in apertura nel primo set, andando poi a chiudere sul 6-3 salvando quattro palle per il contro-break. Lo scozzese si ripete nel secondo parziale, scappando subito 2-0, ma questa volta Berdych non demorde rispondendo colpo su colpo: contro-break del 2-2 e poi anche un altro contro-break per il 4-4. All’undicesimo gioco, però, Murray trova l’accelerazione decisiva, chiudendo poi il match al servizio sul 7-5.
DJOKOVIC-TIPSAREVIC 6-1 7-6(6)
Ora è ufficiale. Il remake della epica semifinale che ha vivacizzato gli ultimi Australian Open tra Andy Murray e Novak Djokovic si terrà a Dubai: il britannico, che aveva superato Tomas Berdych, è stato raggiunto in semifinale dal numero uno al mondo. Nole si è imposto con facilità nella sfida tutta serba contro Janko Tipsarevic: un successo più facile del previsto, in un match che va in discesa già dalle prime battute, per poi complicarsi, seppure parzialmente solamente nel secondo set.
Djokovic non brilla di certo, ma l'avversario di giornata non è assolutamente all'altezza della situazione: Tipsarevic raggranella solamente tre punti a suo favore sul primo set sul servizio altrui. Il numero uno al mondo archivia in pochi minuti il primo set (6-1, con break decisivo sul 3-1), ma nel secondo Janko alza il proprio livello, arrivando anche ad avere una palla-set a disposizione, sul 6-5: dopo averla sprecata con un doppio fallo, Djokovic non si lascia sorprendere di nuovo e chiude la pratica al tie-break.
DEL POTRO-TSONGA 7-6(1) 6-1
In semifinale,Federer, che eviterà sia Murray che Djokovic, dovrà vedersela con Juan Martin Del Potro, ormai completamente recuperato fisicamente, che vince in due set contro Tsonga. Per l'argentino solo il primo set si dimostra impegnativo e vinto solamente al tie break, condotto comunque in modo magistrale, lasciando per strada al malcapitato francese solamente un punto. Senza alcuna storia il secondo parziale con Del Potro, sempre più convinto dei propri mezzi, che annienta Tsonga per la seconda volta consecutiva nel giro di una settimana col punteggio di 7-6(1), 6-2. La semifinale di domani contro lo svizzero riporta alla mente match antichi e pieni di suspence data la condizione di forma in crescita esponenziale dell'argentino, sconfitto in modo netto però a Rotterdam. Qui, invece, il commento agli altri due match di giornata.
da Yahoo/Eurosport & TWI (n.d.r.)
QUARTI DI FINALE
(3) A Murray defeats (5) T Berdych 63 75
(1) N Djokovic defeats (7) J Tipsarevic 61 76(6)
(2) R Federer defeats M Youzhny 63 64
(8.) J Del Potro defeats (4) J Tsonga 76(1) 62
FEDERER-YOUZHNY 6-3 6-4
Tutto facile per Roger Federer a Dubai: il fuoriclasse elvetico ha eliminato Mikhail Youzhny ai quarti di finale chiudendo il match in un'ora e 9 minuti senza concedere nemmeno una palla break al russo. Una sfida sostanzialmente a senso unico, con Federer capace di portarsi subito in vantaggio in entrambi i set (3-1 nel primo, 2-0 nel secondo), difendendo poi il margine acquisito senza problemi.
Roger è stato particolarmente efficace con la seconda di servizio (80% dei punti, ben più del 69% della prima!) e anche in ribattuta ha sempre messo sotto pressione Youzhny, che di fatto si è confermato incapace di competere con Federer, il quale si era già aggiudicato gli 11 precedenti. L'ex numero 1 del mondo ora attende in semifinale il vincitore del match tra Del Potro e Tsonga.
MURRAY-BERDYCH 6-3 7-5
Un Andy Murray positivo ma ancora un po’ troppo altalenante supera l’ostacolo rappresentato da Tomas Berdych ai quarti di finale del torneo ATP di Dubai, mettendo le basi per un nuovo duello in semifinale con Novak Djokovic.
Murray ruba il servizio all’avversario in apertura nel primo set, andando poi a chiudere sul 6-3 salvando quattro palle per il contro-break. Lo scozzese si ripete nel secondo parziale, scappando subito 2-0, ma questa volta Berdych non demorde rispondendo colpo su colpo: contro-break del 2-2 e poi anche un altro contro-break per il 4-4. All’undicesimo gioco, però, Murray trova l’accelerazione decisiva, chiudendo poi il match al servizio sul 7-5.
DJOKOVIC-TIPSAREVIC 6-1 7-6(6)
Ora è ufficiale. Il remake della epica semifinale che ha vivacizzato gli ultimi Australian Open tra Andy Murray e Novak Djokovic si terrà a Dubai: il britannico, che aveva superato Tomas Berdych, è stato raggiunto in semifinale dal numero uno al mondo. Nole si è imposto con facilità nella sfida tutta serba contro Janko Tipsarevic: un successo più facile del previsto, in un match che va in discesa già dalle prime battute, per poi complicarsi, seppure parzialmente solamente nel secondo set.
Djokovic non brilla di certo, ma l'avversario di giornata non è assolutamente all'altezza della situazione: Tipsarevic raggranella solamente tre punti a suo favore sul primo set sul servizio altrui. Il numero uno al mondo archivia in pochi minuti il primo set (6-1, con break decisivo sul 3-1), ma nel secondo Janko alza il proprio livello, arrivando anche ad avere una palla-set a disposizione, sul 6-5: dopo averla sprecata con un doppio fallo, Djokovic non si lascia sorprendere di nuovo e chiude la pratica al tie-break.
DEL POTRO-TSONGA 7-6(1) 6-1
In semifinale,Federer, che eviterà sia Murray che Djokovic, dovrà vedersela con Juan Martin Del Potro, ormai completamente recuperato fisicamente, che vince in due set contro Tsonga. Per l'argentino solo il primo set si dimostra impegnativo e vinto solamente al tie break, condotto comunque in modo magistrale, lasciando per strada al malcapitato francese solamente un punto. Senza alcuna storia il secondo parziale con Del Potro, sempre più convinto dei propri mezzi, che annienta Tsonga per la seconda volta consecutiva nel giro di una settimana col punteggio di 7-6(1), 6-2. La semifinale di domani contro lo svizzero riporta alla mente match antichi e pieni di suspence data la condizione di forma in crescita esponenziale dell'argentino, sconfitto in modo netto però a Rotterdam. Qui, invece, il commento agli altri due match di giornata.
da Yahoo/Eurosport & TWI (n.d.r.)
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Il sensazionale (sulla carta) programma delle semifinali dell’Atp 500 di Dubai, che per il secondo anno consecutivo e per la seconda volta nei suoi vent’anni di storia vedono impegnate le prime tre teste di serie del tabellone, si è aperto con la sfida che metteva di fronte, per la prima volta in un torneo non compreso tra gli slam o i master 1000, il numero uno del mondo Novak Djokovic ed il numero quattro Andy Murray.
Per la quinta volta, in dodici confronti diretti, a prevalere è Andy Murray, che impone a Djokovic la prima sconfitta del 2012, dopo dieci vittorie consecutive, e ferma una striscia di 18 successi di Nole negli Emirati, che durava dal 2008, quando ai quarti di finale, il serbo fu sconfitto da Roddick. La vittoria colta da Murray è la più netta mai ottenuta dallo scozzese contro il serbo, ed il solo punteggio di 6-2 7-5 non dice tutto, visto che lo scozzese avrebbe potuto chiudere prima, quando ha servito sul 5-3 nel secondo set.
TWI (n.d.r)
Sarà tra Roger Federer e Andy Murray la finale dell'ATP 500 di Dubai, nella riedizione della finale 2010 degli Australian Open che segnò anche l'ultimo trionfo in uno slam dell'elvetico. Federer ha infatti sconfitto in semifinale Juan Martin Del Potro con il punteggio di 7-6(5), 7-6(6), vincendo così anche il terzo dei tre match che in questi due primi mesi dell'anno hanno visto i due giocatori trovarsi l'uno di fronte all'altro (il primo nei quarti di finale degli Australian Open, il secondo nella finale di Rotterdam).
Il match è molto più equilibrato rispetto a quello della finale di Rotterdam. Mel primo set, i due giocatori mantengono infatti il proprio servizio senza mai concedere palle break e senza mai neanche andare ai vantaggi. Federer ha dalla sua parte sia un servizio che da tutta la settimana causa seri danni ai suoi avversari, sia quel suo classico e splendido tocco che quando scende a rete gli consente di conquistare praticamente tutti i punti. Del Potro non appare invece particolarmente propositivo, però è bravo ad allungare gli scambi e ad approfittare di un Federer oggi particolarmente falloso nel tentare di variare ritmo e chiudere in fretta il punto.
Gli unici sussulti del primo set arrivano al dodicesimo gioco, quando Federer si procura due palle set sul servizio di Del Potro, bravo però ad annullarle con due vincenti su cui lo svizzero non può davvero recriminare nulla. Il set termina al tie-break, dove l'ex-numero 1 del mondo arriva a guadagnarsi quattro set point sul 6-2, riuscendo a chiudere però solo alla quarta occasione. Per lui parlano comunque gli appena 6 punti concessi sul proprio servizio all'argentino e un 91% di punti ottenuti con la prima di servizio.
Nel secondo parziale, Federer tenta subito di scappare e si procura immediatamente tre palle break nel terzo game, che però Del Potro riesce ad annullare grazie ad una serie di aces e servizi vincenti. L'argentino sembra però in generale subire più del primo set il ritmo e i colpi dell'elvetico, riuscendo con molta più fatica a mantenere i propri turni di servizio. Federer non riesce tuttavia a concretizzare nessuna delle possibilità che ha per chiudere il match ed in più qualche piccolo calo di concentrazione (quattro doppi falli nel giro di tre game) lo portano spesso a rischiare un po' più del dovuto. Il match alla fine ritorna a scorrere in maniera piuttosto equilibrata per terminare nuovamente con un rocambolesco tie-break, dove inizialmente Federer sbaglia tutto e concede un vantaggio di 5-0 all'argentino. Del Potro si porta avanti 6-2, ma spreca tutti quanti i suoi set point. Mettendo in mostra una difesa spettacolare, l'elvetico porta all'errore l'avversario e si procura il match point definitivo, che concretizza subito sul proprio servizio.
Ora c'è solo Andy Murray a separare Federer dal titolo numero 72 della sua carriera. Lo scozzese ha infatti sconfitto il numero 1 del mondo Novak Djokovic nell'altra semifinale e ora tenterà di confermare il personale ruolino di marcia favorevole che negli scontri diretti contro lo svizzero lo vede avanti per 8-6.
TWI (n.d.r)
Murray distrugge il fantasma di Djokovic
Nonostante il braccino, lo scozzese porta a casa una semifinale a senso unico contro l´ombra del numero uno del mondoIl sensazionale (sulla carta) programma delle semifinali dell’Atp 500 di Dubai, che per il secondo anno consecutivo e per la seconda volta nei suoi vent’anni di storia vedono impegnate le prime tre teste di serie del tabellone, si è aperto con la sfida che metteva di fronte, per la prima volta in un torneo non compreso tra gli slam o i master 1000, il numero uno del mondo Novak Djokovic ed il numero quattro Andy Murray.
Per la quinta volta, in dodici confronti diretti, a prevalere è Andy Murray, che impone a Djokovic la prima sconfitta del 2012, dopo dieci vittorie consecutive, e ferma una striscia di 18 successi di Nole negli Emirati, che durava dal 2008, quando ai quarti di finale, il serbo fu sconfitto da Roddick. La vittoria colta da Murray è la più netta mai ottenuta dallo scozzese contro il serbo, ed il solo punteggio di 6-2 7-5 non dice tutto, visto che lo scozzese avrebbe potuto chiudere prima, quando ha servito sul 5-3 nel secondo set.
TWI (n.d.r)
Federer marcia in finale:
fuori Del Potro dopo due tie-break
Lo svizzero sconfigge in due set Del Potro e dovrà ora battere Murray per conquistare il trofeo numero 72.fuori Del Potro dopo due tie-break
Sarà tra Roger Federer e Andy Murray la finale dell'ATP 500 di Dubai, nella riedizione della finale 2010 degli Australian Open che segnò anche l'ultimo trionfo in uno slam dell'elvetico. Federer ha infatti sconfitto in semifinale Juan Martin Del Potro con il punteggio di 7-6(5), 7-6(6), vincendo così anche il terzo dei tre match che in questi due primi mesi dell'anno hanno visto i due giocatori trovarsi l'uno di fronte all'altro (il primo nei quarti di finale degli Australian Open, il secondo nella finale di Rotterdam).
Il match è molto più equilibrato rispetto a quello della finale di Rotterdam. Mel primo set, i due giocatori mantengono infatti il proprio servizio senza mai concedere palle break e senza mai neanche andare ai vantaggi. Federer ha dalla sua parte sia un servizio che da tutta la settimana causa seri danni ai suoi avversari, sia quel suo classico e splendido tocco che quando scende a rete gli consente di conquistare praticamente tutti i punti. Del Potro non appare invece particolarmente propositivo, però è bravo ad allungare gli scambi e ad approfittare di un Federer oggi particolarmente falloso nel tentare di variare ritmo e chiudere in fretta il punto.
Gli unici sussulti del primo set arrivano al dodicesimo gioco, quando Federer si procura due palle set sul servizio di Del Potro, bravo però ad annullarle con due vincenti su cui lo svizzero non può davvero recriminare nulla. Il set termina al tie-break, dove l'ex-numero 1 del mondo arriva a guadagnarsi quattro set point sul 6-2, riuscendo a chiudere però solo alla quarta occasione. Per lui parlano comunque gli appena 6 punti concessi sul proprio servizio all'argentino e un 91% di punti ottenuti con la prima di servizio.
Nel secondo parziale, Federer tenta subito di scappare e si procura immediatamente tre palle break nel terzo game, che però Del Potro riesce ad annullare grazie ad una serie di aces e servizi vincenti. L'argentino sembra però in generale subire più del primo set il ritmo e i colpi dell'elvetico, riuscendo con molta più fatica a mantenere i propri turni di servizio. Federer non riesce tuttavia a concretizzare nessuna delle possibilità che ha per chiudere il match ed in più qualche piccolo calo di concentrazione (quattro doppi falli nel giro di tre game) lo portano spesso a rischiare un po' più del dovuto. Il match alla fine ritorna a scorrere in maniera piuttosto equilibrata per terminare nuovamente con un rocambolesco tie-break, dove inizialmente Federer sbaglia tutto e concede un vantaggio di 5-0 all'argentino. Del Potro si porta avanti 6-2, ma spreca tutti quanti i suoi set point. Mettendo in mostra una difesa spettacolare, l'elvetico porta all'errore l'avversario e si procura il match point definitivo, che concretizza subito sul proprio servizio.
Ora c'è solo Andy Murray a separare Federer dal titolo numero 72 della sua carriera. Lo scozzese ha infatti sconfitto il numero 1 del mondo Novak Djokovic nell'altra semifinale e ora tenterà di confermare il personale ruolino di marcia favorevole che negli scontri diretti contro lo svizzero lo vede avanti per 8-6.
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
Murray, oggi contro Federer, andrà a caccia del suo 2° titolo stagionale dopo la vittoria a Brisbane (sarebbe la prima volta a Dubai) , dove Roger ha invece già vinto in quattro occasioni (ma non vince dal 2007).
... e venne il giorno...
Murray, oggi contro Federer, andrà a caccia del suo 2° titolo stagionale dopo la vittoria a Brisbane (sarebbe la prima volta a Dubai) , dove Roger ha invece già vinto in quattro occasioni (ma non vince dal 2007).
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Re: ATP 500 Dubai (16)
Dubai, U.A.E
E’ curioso che Federer e Murray abbiano dovuto attendere 17 mesi per ritrovarsi uno contro l’altro. Inghiottiti probabilmente dal nuovo duopolio del tennis mondiale formatosi tra Novak Djokovic e Rafael Nadal. L’ultimo confronto infatti risaliva al Round Robin delle Atp World Tour Finals di Londra, dove Federer s’impose in due set. Il dato però non deve sorprendere considerando che nelle occasioni più importanti non si sono mai ritrovati dallo stesso lato di tabellone, essendo spesso accrediti della terza e della quarta testa di serie. Murray ha dovuto quindi superare il numero 1 del mondo per affrontare Federer in finale al torneo di Dubai.
Dal tre marzo 2008 al tre marzo 2012, Federer si riprende la rivincita contro Murray che lo aveva battuto in questo torneo quattro anni fa al primo turno. La sesta finale che hanno giocato i due è stata equilibrata soprattutto nel primo parziale vinto dallo svizzero per sette giochi a cinque. Il secondo set finito 6-4 è stato molto più netto di quanto non dica il punteggio. Onore a Murray che non ha comunque mai mollato fino all’ultimo punto.
I primi giochi della partita sono stati di livello altissimo. Federer ha sfruttato al meglio gli angoli con cross strettissimi di diritto e di rovescio. Anche alla battuta c’è stata la ricerca dell’incrocio delle righe temendo la riposta dello scozzese ed il ritorno al serve and volley cercato sistematicamente per chiudere il punto. Le qualità di ribattitore di Murray sono però note e le prime palle break non tardano ad arrivare sul 3-2 in favore dello scozzese. Ma il numero 3 del mondo che non aveva mai perso la battuta nel torneo equilibra il punteggio del set.
Sul cinque pari Federer che non era riuscito fino al quel momento a mettere in difficoltà Murray sul proprio servizio si procura tre chance consecutive per il break. Ma sciupa la prima occasione mandando fuori un rovescio a campo aperto mentre le altre due sono annullate dallo scozzese. L’elvetico riesce ad ottenere un quarta palla per il 6-5 e servizio ma manda in corridoio un dritto dal centro del campo. Federer allora sfrutta la risposta corta per chiamare l’avversario a rete e passarlo da fondocampo e con questa tattica riesce ad ottenere il primo break della partita che gli consente di servire per il set. Dopo 52 minuti di gioco lo svizzero incamera il primo parziale 7-5 grazie specialmente al 70% dei punti vinti con la prima palla ed il 71% con la seconda.
Murray accusa il colpo nel secondo parziale, cede la battuta sull’uno pari e lascia scappare lo svizzero sul 3-1. Andy tenta soprattutto di giocare sul rovescio di Federer ma gli ritorna sempre una risposta tagliata che lo spinge indietro od un colpo profondo che non gli permette di comandare lo scambio. Quando la partita sembrava orientata verso la fine, sotto 2-3 con due eccezionali lob costringe Federer a cedere per la prima volta la battuta nel torneo. Nel game successivo annulla una palla break e si porta al cambio campo sul 4-3 con un parziale di tre giochi consecutivi. Federer non ci sta e domina il game che lo porta sul quattro pari e brecca a quindici lo scozzese. Con una serie di 14 punti a 5, Roger si aggiudica dopo cinque anni il torneo nella terra degli Emiri.
Federer ha dimostrato di saper soffrire a Dubai come gli era già successo a Rotterdam, di saper difendere senza pretendere di chiudere con un vincente ad ogni scambio. Un Federer sperimentale in vista della parte centrale della stagione che lo vedrà impegnato su più fronti: da un lato le Olimpiadi dall’altro il ritorno alla vittoria in uno slam che manca da due anni.
Roger Federer batte per la 7a volta in 15 confronti Andy Murray. Lo svizzero si aggiudica il 72° trofeo della sua carriera ed il secondo stagionale dopo Rotterdam. E’ in striscia positiva da 9 partite. E' il quinto titolo a Dubai che fa seguito alle vittorie del 2003, 2004, 2005 e 2007 in sette finali disputate. E' la sesta volta che si aggiudica un torneo in almeno cinque occasioni: 5 vittorie ad Halle, New York, Basilea e Dubai; sei invece al Master e Wimbledon. Nella classifica dei giocatori che hanno vinto più titoli nell’Era Open, Federer è solo a cinque lunghezze dai 77 tornei di John McEnroe che è posizionato al terzo posto. Sono invece irraggiungibili al momento Ivan Lendl (94) e Jimmy Connors (109).
UBI Tennis (n.d.r.)
Lo svizzero ancora una volta ha messo in mostra un atletismo da giovincello, eseguendo recuperi e corse da far venire il fiatone anche ad un centometrista. Murray, reduce da una striscia di 22 successi consecutivi nei tornei ATP 500, ha fallito l’appuntamento con la nona vittoria su 15 incontri con la leggenda elvetica, ma soprattutto con il 23esimo titolo della sua carriera.
Roger, che ha vinto 32 degli ultimi 34 incontri giocati dagli scorsi US Open, trasforma la sua 102esima finale nel 72esimo titolo da esporre in una bacheca sempre piu' affollata, trovando il quinto sigillo in terra araba, staccando in questa particolare classifica Novak Djokovic, fermo a 3 successi.
Veniamo al match.
Murray si presenta in campo dopo aver battuto il numero 1 del mondo, con le credenziali valide per dar fastidio a Roger Federer. L’avvio è di quelli giusti. Tanto equilibrio, scambi di rara velocità ed entrambi i giocatori centrati sin dall’inizio. Dopo un paio di giochi terminati ai vantaggi, ma senza palle break, le prime occasioni le crea Murray sul servizio del numero 3 del mondo. Federer sbaglia qualcosa di troppo, va sotto 15-40 ma riceve 2 regali dallo scozzese. Roger si salva ed il primo set continua sul filo dell’equilibrio fino al 5 pari. Nell’undicesimo gioco infatti Murray commette un doppio fallo, sbaglia di rovescio e sprofonda sullo 0-40. Lo scozzese riesce a riemergere grazie al servizio e ad uno scambio da campione, ma nulla può alla quinta palla break quando Federer trova un bel passante di rovescio che gli da la possibilità di andare a servire per il set e di chiudere di li a poco il primo parziale.
In avvio di secondo set lo scozzese appare spento. Federer continua ad imporre il suo gioco fatto di cambi di ritmo e traiettorie. Andy non tiene piu' lo scambio da fondo e già al terzo gioco arriva il break in favore del pluricampione Slam. Il match sembrava cosi indirizzato verso la Svizzera ma al sesto gioco ecco l’inattesa reazione di Murray. Il 24enne di Dunblane finalmente riesce a rispondere con efficacia e coglie il break giocando un gran lob a cui Federer non oppone la giusta resistenza, riuscendo cosi nell’impresa di strappare la battuta allo svizzero, cosa che non accadeva dalla semifinale di Rotterdam contro il russo Davydenko. Ma il vento non cambia. Roger oggi è superiore allo scozzese e sul 4 pari trova il break che decide l’esito di questa finale, grazie anche alla complicità di un Murray stranamente molto falloso con il suo fido rovescio. Il game conclusivo riserva comunque emozioni. Federer si vede annullare un match point e dal 40 pari gioca due dritti regali che gli consegnano il 72esimo titolo della sua straordinaria carriera, il quinto negli Emirati Arabi.
Dopo Rotterdam arriva dunque un'ennesima sinfonia di Federer, capace di incantare le platee a pochi giorni dalla batosta subita in Coppa Davis. I tifosi dell'elvetico possono sorridere ancor di piu dopo questa settimana. Roger, nonostante tutto, è ancora li a dare battaglia assieme ai vari Murray, Djokovic e Nadal, ed è sicuramente pronto a dare l'assalto al 17esimo titolo dello Slam oltre che al primo posto del ranking. Le Olimpiadi possono attendere.
Capitolo Murray. Lo scozzese ha fatto passi da gigante e si vede. Il problema forse rimane nella sua mente. Deve cominciare a capire che una volta arrivato in una finale importante, per vincere bisogna dare qualcosina in piu rispetto ai turni precedenti
TWI (n.d.r.)
Atto finale
Roger Federer d. Andy Murray 75 - 64
Roger Federer d. Andy Murray 75 - 64
E’ curioso che Federer e Murray abbiano dovuto attendere 17 mesi per ritrovarsi uno contro l’altro. Inghiottiti probabilmente dal nuovo duopolio del tennis mondiale formatosi tra Novak Djokovic e Rafael Nadal. L’ultimo confronto infatti risaliva al Round Robin delle Atp World Tour Finals di Londra, dove Federer s’impose in due set. Il dato però non deve sorprendere considerando che nelle occasioni più importanti non si sono mai ritrovati dallo stesso lato di tabellone, essendo spesso accrediti della terza e della quarta testa di serie. Murray ha dovuto quindi superare il numero 1 del mondo per affrontare Federer in finale al torneo di Dubai.
Dal tre marzo 2008 al tre marzo 2012, Federer si riprende la rivincita contro Murray che lo aveva battuto in questo torneo quattro anni fa al primo turno. La sesta finale che hanno giocato i due è stata equilibrata soprattutto nel primo parziale vinto dallo svizzero per sette giochi a cinque. Il secondo set finito 6-4 è stato molto più netto di quanto non dica il punteggio. Onore a Murray che non ha comunque mai mollato fino all’ultimo punto.
I primi giochi della partita sono stati di livello altissimo. Federer ha sfruttato al meglio gli angoli con cross strettissimi di diritto e di rovescio. Anche alla battuta c’è stata la ricerca dell’incrocio delle righe temendo la riposta dello scozzese ed il ritorno al serve and volley cercato sistematicamente per chiudere il punto. Le qualità di ribattitore di Murray sono però note e le prime palle break non tardano ad arrivare sul 3-2 in favore dello scozzese. Ma il numero 3 del mondo che non aveva mai perso la battuta nel torneo equilibra il punteggio del set.
Sul cinque pari Federer che non era riuscito fino al quel momento a mettere in difficoltà Murray sul proprio servizio si procura tre chance consecutive per il break. Ma sciupa la prima occasione mandando fuori un rovescio a campo aperto mentre le altre due sono annullate dallo scozzese. L’elvetico riesce ad ottenere un quarta palla per il 6-5 e servizio ma manda in corridoio un dritto dal centro del campo. Federer allora sfrutta la risposta corta per chiamare l’avversario a rete e passarlo da fondocampo e con questa tattica riesce ad ottenere il primo break della partita che gli consente di servire per il set. Dopo 52 minuti di gioco lo svizzero incamera il primo parziale 7-5 grazie specialmente al 70% dei punti vinti con la prima palla ed il 71% con la seconda.
Murray accusa il colpo nel secondo parziale, cede la battuta sull’uno pari e lascia scappare lo svizzero sul 3-1. Andy tenta soprattutto di giocare sul rovescio di Federer ma gli ritorna sempre una risposta tagliata che lo spinge indietro od un colpo profondo che non gli permette di comandare lo scambio. Quando la partita sembrava orientata verso la fine, sotto 2-3 con due eccezionali lob costringe Federer a cedere per la prima volta la battuta nel torneo. Nel game successivo annulla una palla break e si porta al cambio campo sul 4-3 con un parziale di tre giochi consecutivi. Federer non ci sta e domina il game che lo porta sul quattro pari e brecca a quindici lo scozzese. Con una serie di 14 punti a 5, Roger si aggiudica dopo cinque anni il torneo nella terra degli Emiri.
Federer ha dimostrato di saper soffrire a Dubai come gli era già successo a Rotterdam, di saper difendere senza pretendere di chiudere con un vincente ad ogni scambio. Un Federer sperimentale in vista della parte centrale della stagione che lo vedrà impegnato su più fronti: da un lato le Olimpiadi dall’altro il ritorno alla vittoria in uno slam che manca da due anni.
Roger Federer batte per la 7a volta in 15 confronti Andy Murray. Lo svizzero si aggiudica il 72° trofeo della sua carriera ed il secondo stagionale dopo Rotterdam. E’ in striscia positiva da 9 partite. E' il quinto titolo a Dubai che fa seguito alle vittorie del 2003, 2004, 2005 e 2007 in sette finali disputate. E' la sesta volta che si aggiudica un torneo in almeno cinque occasioni: 5 vittorie ad Halle, New York, Basilea e Dubai; sei invece al Master e Wimbledon. Nella classifica dei giocatori che hanno vinto più titoli nell’Era Open, Federer è solo a cinque lunghezze dai 77 tornei di John McEnroe che è posizionato al terzo posto. Sono invece irraggiungibili al momento Ivan Lendl (94) e Jimmy Connors (109).
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Lo svizzero ancora una volta ha messo in mostra un atletismo da giovincello, eseguendo recuperi e corse da far venire il fiatone anche ad un centometrista. Murray, reduce da una striscia di 22 successi consecutivi nei tornei ATP 500, ha fallito l’appuntamento con la nona vittoria su 15 incontri con la leggenda elvetica, ma soprattutto con il 23esimo titolo della sua carriera.
Roger, che ha vinto 32 degli ultimi 34 incontri giocati dagli scorsi US Open, trasforma la sua 102esima finale nel 72esimo titolo da esporre in una bacheca sempre piu' affollata, trovando il quinto sigillo in terra araba, staccando in questa particolare classifica Novak Djokovic, fermo a 3 successi.
Veniamo al match.
Murray si presenta in campo dopo aver battuto il numero 1 del mondo, con le credenziali valide per dar fastidio a Roger Federer. L’avvio è di quelli giusti. Tanto equilibrio, scambi di rara velocità ed entrambi i giocatori centrati sin dall’inizio. Dopo un paio di giochi terminati ai vantaggi, ma senza palle break, le prime occasioni le crea Murray sul servizio del numero 3 del mondo. Federer sbaglia qualcosa di troppo, va sotto 15-40 ma riceve 2 regali dallo scozzese. Roger si salva ed il primo set continua sul filo dell’equilibrio fino al 5 pari. Nell’undicesimo gioco infatti Murray commette un doppio fallo, sbaglia di rovescio e sprofonda sullo 0-40. Lo scozzese riesce a riemergere grazie al servizio e ad uno scambio da campione, ma nulla può alla quinta palla break quando Federer trova un bel passante di rovescio che gli da la possibilità di andare a servire per il set e di chiudere di li a poco il primo parziale.
In avvio di secondo set lo scozzese appare spento. Federer continua ad imporre il suo gioco fatto di cambi di ritmo e traiettorie. Andy non tiene piu' lo scambio da fondo e già al terzo gioco arriva il break in favore del pluricampione Slam. Il match sembrava cosi indirizzato verso la Svizzera ma al sesto gioco ecco l’inattesa reazione di Murray. Il 24enne di Dunblane finalmente riesce a rispondere con efficacia e coglie il break giocando un gran lob a cui Federer non oppone la giusta resistenza, riuscendo cosi nell’impresa di strappare la battuta allo svizzero, cosa che non accadeva dalla semifinale di Rotterdam contro il russo Davydenko. Ma il vento non cambia. Roger oggi è superiore allo scozzese e sul 4 pari trova il break che decide l’esito di questa finale, grazie anche alla complicità di un Murray stranamente molto falloso con il suo fido rovescio. Il game conclusivo riserva comunque emozioni. Federer si vede annullare un match point e dal 40 pari gioca due dritti regali che gli consegnano il 72esimo titolo della sua straordinaria carriera, il quinto negli Emirati Arabi.
Dopo Rotterdam arriva dunque un'ennesima sinfonia di Federer, capace di incantare le platee a pochi giorni dalla batosta subita in Coppa Davis. I tifosi dell'elvetico possono sorridere ancor di piu dopo questa settimana. Roger, nonostante tutto, è ancora li a dare battaglia assieme ai vari Murray, Djokovic e Nadal, ed è sicuramente pronto a dare l'assalto al 17esimo titolo dello Slam oltre che al primo posto del ranking. Le Olimpiadi possono attendere.
Capitolo Murray. Lo scozzese ha fatto passi da gigante e si vede. Il problema forse rimane nella sua mente. Deve cominciare a capire che una volta arrivato in una finale importante, per vincere bisogna dare qualcosina in piu rispetto ai turni precedenti
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