Tennis e.... CORAGGIO
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paxmax75
Chiros
Lupo65
Sgt. HARTMAN
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Tennis e.... CORAGGIO
Leggevo questo bell'articolo della Capobianco su UBITENNIS, che parlava di CORAGGIO e del tennis di un campione, Murray.
Mi fa piacere che non solo solo a pensare che nel Tennis (a tutti i livelli), la testa ed il CORAGGIO siano fondamentali...
Quando scrivevo cose del genere su TT si vedevano LEVATE DI SCUDI a difesa del fatto che è SOLO QUESTIONE DI TECNICA!
Per non parlare di utenti che, sentendosi parte in causa (cosa non vera), si lamentavano con gli amministratori delle mie posizioni.
ORA TOCCHERA' LORO ANDARE A LAMENTARSI DA SCANNAGATTA....
...e naturalmente fare radiare la Capobianco dall'Ordine dei Giornalisti!
TENNIS - Un'altra deludente prestazione dello scozzese nella sua terza finale Slam, la seconda consecutiva qui in Australia. Non ha mai vinto un set: dominato da Djokovic, perchè Andy persevera in un atteggiamento così passivo? Vincerà mai uno Slam? Questa sembrava proprio la migliore occasione... Rossana Capobianco
"Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia..". Questa inflazionata strofa di una delle canzoni più famose e più belle di Francesco De Gregori trova anche oggi un suo preciso scopo.
Quello di definire, attraverso l'ironia intesa come figura retorica, tutto ciò che Andy Murray non è.
Lo confesso apertamente: oggi ho sperato, prima del match, che Murray ce la facesse. Non per motivi personali, semplicemente perché una vittoria avrebbe potuto significare realmente un cambiamento di alcuni trend che temo ora saranno perfino più marcati. L'atteggiamento sparagnino e molle dello scozzese, che ha ancora vezzi da puro juniores, e più seri pretendenti ai titoli importanti.
Non so se chi all'epoca Us Open 2008, quando aveva sentenziato che la colpa di quei tre set a zero contro Federer era della stanchezza dovuta alla scellerata programmazione statunitense, ne sia ancora convinto.
Tre finali Slam, neanche un set. E se nelle prime due Andy aveva trovato un Federer stellare, dopo aver dovuto battere Nadal spendendo molto anche a livello mentale, questa era l'occasione più ghiotta che poteva capitargli:
Dolgopolov ai quarti, Ferrer in semifinale. E oggi, l'amico Novak. Novak che uno Slam ce l'aveva già in saccoccia e che ha giocato un tennis solido, palle profonde, buone accelerazioni, tenuto alta l'intensità degli scambi.
Ma che contro uno con il potenziale di Murray, oggi, non avrebbe mai dovuto vincere così agevolmente.
E allora cosa manca ad Andy, prima di tutto?
La risposta è davvero troppo semplice: il coraggio.Non il coraggio di attaccare, di lottare, di vincere. Il coraggio di giocare.
Ha la personalità del guastafeste impertinente, quello che scombina i piani al Grande Capo, ma poi il Grande Capo non lo vuole fare. Ed è un peccato vero, perché i mezzi per farlo li avrebbe tutti.
L'impegno, l'ambizione, la sensibilità di tocco, la solidità, l'intelligenza tattica. La capacità di giocare i punti importanti durante il match. Ma quando c'è da sedersi di prepotenza a capotavola, Murray preferisce un posto qualsiasi, pur di non rischiare troppo.
Oggi nemmeno Nole ha esultato come al solito. Perché malgrado lui stesso abbia "provato" più volte a rimettere l'avversario in partita durante alcuni naturali cali di tensione, ha capito che dall'altra parte della rete c'era un giocatore spento: dritto falloso, servizio quasi non pervenuto, rovescio insolitamente impreciso. E' l'atteggiamento di chi non vuole farsi troppo male e si nasconde.Una partita onestamente non entusiasmante, giocata sul ritmo e su scambi lunghissimi; giocatori tatticamente troppo simili per esaltarsi a vicenda.
Le conclusioni sono sempre abbastanza inutili, quando un evento è ancora in divenire. E Murray è ancora un giocatore in divenire.Ma quello che diverrà dipende solo da lui. E da quanto coraggio avrà di giocarselo, il proprio avvenire tennistico. Perché Federer e Nadal sono ancora lì, insieme all'amico Nole.
E quelli che verranno potranno non essere così timidi. E gli inglesi potrebbero un giorno rimpiangere Henman: almeno ti divertivi.
Rossana Capobianco
Mi fa piacere che non solo solo a pensare che nel Tennis (a tutti i livelli), la testa ed il CORAGGIO siano fondamentali...
Quando scrivevo cose del genere su TT si vedevano LEVATE DI SCUDI a difesa del fatto che è SOLO QUESTIONE DI TECNICA!
Per non parlare di utenti che, sentendosi parte in causa (cosa non vera), si lamentavano con gli amministratori delle mie posizioni.
ORA TOCCHERA' LORO ANDARE A LAMENTARSI DA SCANNAGATTA....
...e naturalmente fare radiare la Capobianco dall'Ordine dei Giornalisti!
TENNIS - Un'altra deludente prestazione dello scozzese nella sua terza finale Slam, la seconda consecutiva qui in Australia. Non ha mai vinto un set: dominato da Djokovic, perchè Andy persevera in un atteggiamento così passivo? Vincerà mai uno Slam? Questa sembrava proprio la migliore occasione... Rossana Capobianco
"Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia..". Questa inflazionata strofa di una delle canzoni più famose e più belle di Francesco De Gregori trova anche oggi un suo preciso scopo.
Quello di definire, attraverso l'ironia intesa come figura retorica, tutto ciò che Andy Murray non è.
Lo confesso apertamente: oggi ho sperato, prima del match, che Murray ce la facesse. Non per motivi personali, semplicemente perché una vittoria avrebbe potuto significare realmente un cambiamento di alcuni trend che temo ora saranno perfino più marcati. L'atteggiamento sparagnino e molle dello scozzese, che ha ancora vezzi da puro juniores, e più seri pretendenti ai titoli importanti.
Non so se chi all'epoca Us Open 2008, quando aveva sentenziato che la colpa di quei tre set a zero contro Federer era della stanchezza dovuta alla scellerata programmazione statunitense, ne sia ancora convinto.
Tre finali Slam, neanche un set. E se nelle prime due Andy aveva trovato un Federer stellare, dopo aver dovuto battere Nadal spendendo molto anche a livello mentale, questa era l'occasione più ghiotta che poteva capitargli:
Dolgopolov ai quarti, Ferrer in semifinale. E oggi, l'amico Novak. Novak che uno Slam ce l'aveva già in saccoccia e che ha giocato un tennis solido, palle profonde, buone accelerazioni, tenuto alta l'intensità degli scambi.
Ma che contro uno con il potenziale di Murray, oggi, non avrebbe mai dovuto vincere così agevolmente.
E allora cosa manca ad Andy, prima di tutto?
La risposta è davvero troppo semplice: il coraggio.Non il coraggio di attaccare, di lottare, di vincere. Il coraggio di giocare.
Ha la personalità del guastafeste impertinente, quello che scombina i piani al Grande Capo, ma poi il Grande Capo non lo vuole fare. Ed è un peccato vero, perché i mezzi per farlo li avrebbe tutti.
L'impegno, l'ambizione, la sensibilità di tocco, la solidità, l'intelligenza tattica. La capacità di giocare i punti importanti durante il match. Ma quando c'è da sedersi di prepotenza a capotavola, Murray preferisce un posto qualsiasi, pur di non rischiare troppo.
Oggi nemmeno Nole ha esultato come al solito. Perché malgrado lui stesso abbia "provato" più volte a rimettere l'avversario in partita durante alcuni naturali cali di tensione, ha capito che dall'altra parte della rete c'era un giocatore spento: dritto falloso, servizio quasi non pervenuto, rovescio insolitamente impreciso. E' l'atteggiamento di chi non vuole farsi troppo male e si nasconde.Una partita onestamente non entusiasmante, giocata sul ritmo e su scambi lunghissimi; giocatori tatticamente troppo simili per esaltarsi a vicenda.
Le conclusioni sono sempre abbastanza inutili, quando un evento è ancora in divenire. E Murray è ancora un giocatore in divenire.Ma quello che diverrà dipende solo da lui. E da quanto coraggio avrà di giocarselo, il proprio avvenire tennistico. Perché Federer e Nadal sono ancora lì, insieme all'amico Nole.
E quelli che verranno potranno non essere così timidi. E gli inglesi potrebbero un giorno rimpiangere Henman: almeno ti divertivi.
Rossana Capobianco
Sgt. HARTMAN- Messaggi : 850
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
corre-hartman ha scritto: E gli inglesi potrebbero un giorno rimpiangere Henman: almeno ti divertivi. Rossana Capobianco[/color]
Spero questa parte dell'articolo se mai raggiunge l'oltre manica venga editato, Scozia e Inghilterra sono due nazioni diverse...inoltre il potenziale dei due giocatori e' diverso.
Ma anche la Gran Bretagna - e la Scozia in particolare- al di la' del risultato finale e della evidente superiorita' di Djokovic si sta facendo la stessa domanda: perche' quando la battaglia diventa seria Murray si limita a cercare di buttare la palla di la' senza alcun atteggiamento che porti a pensare ad un tentativo di attacco? OK, e' un counter puncher, ma in parte lo e' anche Nole. Mancanza di coraggio, questione di atteggiamento e mancanza di un coach che - pardon il mio linguaggio- lo faccia giocare con le palle? E' dimostrato che quando vuole attaccare attacca e che i colpi pesanti ce li ha. Non rimane che stare a vedere e sperare che un giorno trovi quella propensione mentale che fino ad ora non ha avuto - paralleli con Agassi non si possono fare, ma anche Andre aveva problemi non poco seri con la sua attitudine.
We all hope for the better.
Lupo65- Messaggi : 43
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
Federer disse che fece il salto di qualità quandi capì che il tennis non era solo tecnica ma anche una questione fisica e mentale...
Chiros- Messaggi : 82
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
Chiros ha scritto:Federer disse che fece il salto di qualità quandi capì che il tennis non era solo tecnica ma anche una questione fisica e mentale...
e che salto che ha fatto!!
Lupo65- Messaggi : 43
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
Pure Lendl perse diverse finali...
Ed un certo Connors lo chiamò "Chicken" (pollo) come dire "coniglio" in Italiano...
Ed un certo Connors lo chiamò "Chicken" (pollo) come dire "coniglio" in Italiano...
Sgt. HARTMAN- Messaggi : 850
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
Hai ragione.
Ma da Connors c'era da aspettarselo, stava sugli zebedei ad almeno l'80% dei giocatori suoi contemporanei e piu' di qualcuno gli avrebbe rotto la sua Wilson 2000 sulla capoccia
Ma da Connors c'era da aspettarselo, stava sugli zebedei ad almeno l'80% dei giocatori suoi contemporanei e piu' di qualcuno gli avrebbe rotto la sua Wilson 2000 sulla capoccia
Lupo65- Messaggi : 43
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
Lupo65 ha scritto:Hai ragione.
Ma da Connors c'era da aspettarselo, stava sugli zebedei ad almeno l'80% dei giocatori suoi contemporanei e piu' di qualcuno gli avrebbe rotto la sua Wilson 2000 sulla capoccia
Certo... un po' quello che succede a me con un bel numero di utenti di TT
Sia chiaro: non mi permetto MINIMAMENTE di paragonarmi a Jimbo!
Parlavo solo di antipatia...
Sgt. HARTMAN- Messaggi : 850
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Re: Tennis e.... CORAGGIO
corre-hartman ha scritto:Lupo65 ha scritto:Hai ragione.
Ma da Connors c'era da aspettarselo, stava sugli zebedei ad almeno l'80% dei giocatori suoi contemporanei e piu' di qualcuno gli avrebbe rotto la sua Wilson 2000 sulla capoccia
Certo... un po' quello che succede a me con un bel numero di utenti di TT
Sia chiaro: non mi permetto MINIMAMENTE di paragonarmi a Jimbo!
Parlavo solo di antipatia...
Ce ne sono alltrettanti a cui stai molto simpatico
paxmax75- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 11.07.10
Età : 49
Località : Aprilia (Lt)
Re: Tennis e.... CORAGGIO
be'....ovvio che il fisico conta moltissimo,anzi quasi tutto,oltre alla tecnica e quando roger lo capi' si mise a lavorare molto fisicamente e inizio' a diventare un vero campione.....per l'aspetto psicologico sono d'accordo,e' molto importante,pero' se uno nn ha tecnica e fisico puo' essere forte quanto vuole psicologicamente che nn va da nessuna parte,diciamo che anche avere tecnica e fisico,psicologicamente si e' molto avvantaggiati,solo di testa nn si vincono le partite se nn si hanno le altre dueChiros ha scritto:Federer disse che fece il salto di qualità quandi capì che il tennis non era solo tecnica ma anche una questione fisica e mentale...
Abracadabra78- Messaggi : 408
Data d'iscrizione : 11.07.10
Età : 46
Località : milano
Re: Tennis e.... CORAGGIO
Ci mancherebbe!
Se uno è un brocco... non vince mai.
Quello che cercavo di dire in TT è che tra due giocatori simili in tecnica e fisico... quello più forte di testa vince le partite.
Poi.. tutti hanno dato la loro impressione... alcuni costruttiva, altri giusto per prendermi un poco per il culo... il resto della storia lo conosci...
Se uno è un brocco... non vince mai.
Quello che cercavo di dire in TT è che tra due giocatori simili in tecnica e fisico... quello più forte di testa vince le partite.
Poi.. tutti hanno dato la loro impressione... alcuni costruttiva, altri giusto per prendermi un poco per il culo... il resto della storia lo conosci...
Sgt. HARTMAN- Messaggi : 850
Data d'iscrizione : 11.07.10
Età : 62
Re: Tennis e.... CORAGGIO
Sgt. HARTMAN ha scritto:Ci mancherebbe!
Se uno è un brocco... non vince mai.
Quello che cercavo di dire in TT è che tra due giocatori simili in tecnica e fisico... quello più forte di testa vince le partite.
Poi.. tutti hanno dato la loro impressione... alcuni costruttiva, altri giusto per prendermi un poco per il culo... il resto della storia lo conosci...
su questo mi trovi d'accordo, sono perplesso quando affermi che usare la testa sia una caratteristica "innata" di alcuni giocatori. per me la testa è allenabile quanto il fisico e la tecnica
Gagnasdiak- Messaggi : 51
Data d'iscrizione : 18.11.10
Età : 59
Località : isolata campagna CINESE con risaie
Re: Tennis e.... CORAGGIO
Gagnasdiak ha scritto:Sgt. HARTMAN ha scritto:Ci mancherebbe!
Se uno è un brocco... non vince mai.
Quello che cercavo di dire in TT è che tra due giocatori simili in tecnica e fisico... quello più forte di testa vince le partite.
Poi.. tutti hanno dato la loro impressione... alcuni costruttiva, altri giusto per prendermi un poco per il culo... il resto della storia lo conosci...
su questo mi trovi d'accordo, sono perplesso quando affermi che usare la testa sia una caratteristica "innata" di alcuni giocatori. per me la testa è allenabile quanto il fisico e la tecnica
Of course!
Ma si migliora da quello da cui si parte.
Mi spiego meglio... Tutti i tennisti allenano moltissimo il fisico.
Ma Seppi, non AVRA' MAI la struttura fisica di Soderling, Berdich o Nadal...per quanto possa allenarsi.
La stessa cosa la testa. Ci sono ragazzini che a 8 anni hanno già l'attitudine alla partita ed alla concentrazione... altri no.
A parità di allenamento mentale, i primi saranno sempre superiori ai secondi, in questa caratteristica.
In pratica... tutti possono migliorare, partendo da quello che hanno.
Sgt. HARTMAN- Messaggi : 850
Data d'iscrizione : 11.07.10
Età : 62
Re: Tennis e.... CORAGGIO
Sgt. HARTMAN ha scritto:
Ci sono ragazzini che a 8 anni hanno già l'attitudine alla partita ed alla concentrazione... altri no.
Ho sottolineato una parola importante ... è la cosa che mi manca spesso quando gioco.
Per dire nelle ultime due partite (valide per la classifica sociale del mio circolo) mi è successo questo:
1) tie-break del primo set, ho tre set-point consecutivi e non li sfrutto, perdo il set e poi la partita.
2) perdo il primo set 2-6, ma poi nel secondo vado sul 3-0 ... mi faccio raggiungere e vengo sconfitto 5-7!
Il fatto è che quando invece ho la mente serena e rilassata le cose cambiano, faccio anche dei punti incredibili.
La scarsa concentrazione è un difetto che cmq penso si possa modificare.
wetton76- Messaggi : 15
Data d'iscrizione : 12.07.10
Re: Tennis e.... CORAGGIO
Finora ho preferito glissare sull'argomento (soprattutto di là su TT) perché mi ritenevo troppo novellino per esprimere un giudizio.
L'altro giorno però è accaduto un episodio che mi ha fatto riflettere abbastanza. Ve lo voglio raccontare.
Partita di doppio molto tirata. Da una parte io ed un istruttore, dall'altra i due ragazzi che si allenano con me.
Siamo nel tiebreak del terzo set, punteggio 13-13. Servo io da destra.
Faccio l'indifferente ma nella mia testa ho già battezzato l'angolo di mezzo. Metto tutte le mie energie residue sulla palla. Pam... ace!!!
Ho avuto un pizzico di fortuna nello spizzicare l'incrocio delle righe, ma comunque quello nemmeno ha provato a spostarsi. Si è limitato ad un commento: "E chista unni l'avìa sabbàta?!" (trad. E questa da dove l'ha tirata fuori?!)
Adesso siamo 14-13 match point, servono loro da sx su di me alla risposta.
Prima di servizio sul nastro. So che mi tirerà una seconda slice sul mio rovescio, ormai conosco bene i miei polletti siciliani.
Quindi decido di mettermi già in posizione per rispondere con quel colpo. Voglio provare ad andare il più profondo possibile tanto lui a rete non scende.
Non so se la palla abbia rimbalzato male, o se semplicemente il mio avversario sia stato sorpreso, fatto sta che il tipo alza un pallonetto proprio al centro della rete. -È fatta- ho pensato.
...Il mio compagno non mi va a seppellire lo smash in rete con più di 3/4 di campo spalancato!?!?!
-Proprio in quel momento mi sono venute in mente le parole del mio maestro: "Chi M.? Si è bravo... ma soffre da sempre della sindrome del braccino corto. Per questo non fa tornei".-
Ora, ho letto da più parti che l'aspetto mentale non conta nulla rispetto a quello prettamente tecnico. Ma come ve lo spiegate un errore del genere?
Non è che l'istruttore non sa fare bene lo smash e quindi glielo dobbiamo insegnare come potrebbe essere per me.
Per la cronaca il match l'abbiamo perso. Gli avversari si sono portati sul 15-14 grazie ad una voleè facile dopo una buona prima, e poi hanno chiuso al termine di un bello scambio.
L'altro giorno però è accaduto un episodio che mi ha fatto riflettere abbastanza. Ve lo voglio raccontare.
Partita di doppio molto tirata. Da una parte io ed un istruttore, dall'altra i due ragazzi che si allenano con me.
Siamo nel tiebreak del terzo set, punteggio 13-13. Servo io da destra.
Faccio l'indifferente ma nella mia testa ho già battezzato l'angolo di mezzo. Metto tutte le mie energie residue sulla palla. Pam... ace!!!
Ho avuto un pizzico di fortuna nello spizzicare l'incrocio delle righe, ma comunque quello nemmeno ha provato a spostarsi. Si è limitato ad un commento: "E chista unni l'avìa sabbàta?!" (trad. E questa da dove l'ha tirata fuori?!)
Adesso siamo 14-13 match point, servono loro da sx su di me alla risposta.
Prima di servizio sul nastro. So che mi tirerà una seconda slice sul mio rovescio, ormai conosco bene i miei polletti siciliani.
Quindi decido di mettermi già in posizione per rispondere con quel colpo. Voglio provare ad andare il più profondo possibile tanto lui a rete non scende.
Non so se la palla abbia rimbalzato male, o se semplicemente il mio avversario sia stato sorpreso, fatto sta che il tipo alza un pallonetto proprio al centro della rete. -È fatta- ho pensato.
...Il mio compagno non mi va a seppellire lo smash in rete con più di 3/4 di campo spalancato!?!?!
-Proprio in quel momento mi sono venute in mente le parole del mio maestro: "Chi M.? Si è bravo... ma soffre da sempre della sindrome del braccino corto. Per questo non fa tornei".-
Ora, ho letto da più parti che l'aspetto mentale non conta nulla rispetto a quello prettamente tecnico. Ma come ve lo spiegate un errore del genere?
Non è che l'istruttore non sa fare bene lo smash e quindi glielo dobbiamo insegnare come potrebbe essere per me.
Per la cronaca il match l'abbiamo perso. Gli avversari si sono portati sul 15-14 grazie ad una voleè facile dopo una buona prima, e poi hanno chiuso al termine di un bello scambio.
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